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Il Mercato Centrale


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Il Salone Grande - oppure il Salone del Mercato Centrale, utilizzando il suo nome ufficiale - è il più gran mercato coperto di Budapest che si trova nel distretto IX., al lato del Centro Storico e della Città Ferenc (Ferencvàros), alla piazza F.vám 1-3. Il Salone Grande si è stata presentata più volte nei telegiornali del mondo, visto che numerosi artisti famosi ed ospiti esteri importanti ci comprarono dell'aglio o la paprika rossa davanti alle telecamere. Nel salone di mercato più bello, più grande e più ricco di merce del capitale ci si può comprare tutto, dalla verdura fresca al carne, fino alle spezie.

Storia: La costruzione del Salone del Mercato Grande è stata iniziata nel 1984, ma per colpa di un incendio - scoppiato pochi giorni prima della consegna - l'inaugurazione del salone è stata fatta solo il 15 febbraio del 1897. In questa data hanno inaugurato non solo questo della Piazza F.vám, ma anche gli altri quattro edifici moderni di mercato che sono stati aperti contemporaneamente (nella Via Hold, sulla Piazza Ràkòczi, Piazza Klauzàr e sulla Piazza Hunyadi). Il costo totale della costruzione dell'edificio era un milione novecentomila fiorini ungheresi; quasi equivalente al costo dell'investimento degli altri quattro mercati nel distretto insieme. Dopo l'inaugurazione, è entrato nell'edificio il primo treno da carico e già il giorno successivo si è iniziata la vita nel Salone del Mercato Grande.

Il primo direttore del mercato era Ziegler Nàndor chi ha steso delle regole molto rigide. L'ordine della casa includeva, per esempio, che i venditori potevano usare esclusivamente gli equipaggiamenti del mercato e non potevano esporre su degli stand fabbricati da loro. Si potevano esporre inoltre i marchi e pubblicità solo con l'autorizzazione della direzione. La somma dell'affitto è stata stabilita in base alla merce: i venditori di pesce pagavano la cifra più alta tra tutti, perché usavano dei refrigeranti e frigoriferi. Si dovevano conoscere tante regolamentazioni per poter mantenere anche le regole igieniche. Sono state rigorosamente controllate anche le modalità di trasporto, gli orari delle vendite ed è stata vietata l'offerta della merce urlando, a gridare, cantare, fischiare e dire delle parolacce. Questo sistema non era tanto gradito tra i venditori. Non tutti i prodotti erano idonei per la richiesta di qualità altissima. Continuavano ad uscire degli articoli di giornali, rassegnando il funzionamento del mercato ed i clienti si lamentavano per i prezzi alti, per i venditori scortesi e che spesso erano imbrogliati. Per mantenere le regolamentazioni dei prodotti procedevano con continui controlli e spesso con sequestri della merce.

Poi, dopo l'insoddisfazione iniziale, i commercianti hanno capito velocemente che il commercio del mercato si stava aumentando da mesi a mesi, il che portava all'incremento delle loro entrate. Durante gli anni, continuavano a sviluppare la struttura interna ed esterna del salone con la costruzione del mercato del pesce e con l'ampliamento arcadico della parte di lungofiume in stile galleria. Durante la Prima Guerra Mondiale invece è scoppiato l'inferno nel Salone Grande: i prezzi sono saliti fino alle stelle e spesso la gente si picchiava e rubava. Ma il danno più grave del mercato è stato subito durante la Seconda Guerra Mondiale. Il piano terra del mercato, chiamato mercato del pollame, si è crollato completamente e si è rovinato anche il transetto della Via Pipa. Per ricostruirlo, sono state usate delle ceramiche custodite in precedenza nella cantina, ma purtroppo durante il rinnovo, la velocità è stata più importante dell'estetica.

Negli anni '60 - quando sono state costruite gli stand chiusi e diversi - il mercato ha perso la sua atmosfera di prima e si è creata una completa città di padiglioni diversi tra di loro. La struttura dell'edificio era danneggiata completamente durante le guerre, quindi, alla fine nel 1991, il salone pericoloso è stato chiuso. La ristrutturazione del mercato, che veniva nominato monumento, è stata finita nel 1994 ed è diventato uno degli edifici pubblici più prestigiosi. Inoltre, nel 1999 ha vinto il premio più famoso dell'architettura, il premio FIABICI Prix d'Excellence.

L'edificio: L'ha progettato Pecz Samu, architetto, professore universitario ed è stato finito nel 1897, insieme con l'Università d'Economia che si trova accanto. Sull'edificio imponente della Piazza F.vám hanno lavorato gli artigianali industriali più famosi: per esempio, la struttura d'acciaio è stata costruita dalla fonderia di ferro di Schlick, mentre gli elementi ceramici coloriti sono dalla fabbrica di Zsolnay Vilmos da Pècs ed anche la fronte è decorata dal pirogranito di Zsolnay. Il Mercato Grande è uno delle più belle creature dell'architettura di mattone della storia ungherese, dimostrandolo con delle sue rifiniture. Le porte principali di pietra presentano lo stile di neoclassicismo. Il tetto decorato con delle tegole coloratissime è abbinato alla cultura preesistente della storia, all'esigenza dei colori, duratura e igienica del secolo. Le decorazioni geometriche che si ripetono, sono in gran parte file di perle o consoli di nano oppure staccandosi con la cultura della storia, sono semplici forme geometriche, creando una fila di decorazione. Questi interni ceramici sono utilizzati spesso per evidenziare i diversi livelli dell'edificio o come cornice principale, oppure come cornice divisorio. Gli spazi interni sono divisi in due parti, in una parte ci sono i commercianti piccoli, mentre nell'altra parte ci sono i grossisti. Dietro ai venditori di pesce, frutta, verdura e dei lattici, è stato costruito un palco dove sono state organizzate le aste. L'edificio è stato chiuso con un giardino di pollame, separandolo dagli altri reparti. Anche nei giorni di oggi sul piano della galleria si colloca tutto allo stesso modo come all'epoca, quando era vietato la vendita di alimentare su questo piano, perciò, qui si trovano i venditori dei cestini, carta e regali.

La vita quotidiana al mercato: La visita del Mercato offre un vero divertimento per i visitatori curiosi. Entrando alla porta principale, improvvisamente ci si trova tra le offerte gustosissime dei numerosi padiglioni e commercianti che tireranno l'attenzione e sarà veramente difficile a decidere da dove partire. Se si riesce a resistere alle tentazioni e visitare tutto l'edificio, allora ne vale la pena a partire dalla cantina, dove si possono assaggiare i tipici sottaceti ungheresi e si possono comprare anche le curiosità delle spezie orientali. A parte dei tanti stand piccoli, si aspettano i visitatori anche un buffèt da colazione, un supermercato e un negozio di domestici. Arrivando al piano terra, ci si trova improvvisamente nella vita affollata del mercato, dove passando da un corridoio all'altro, si possono ammirare non solo le frutte e verdure fresche, ma anche i diversi tipi di carne e macellerie. Si conviene fare questa passeggiata con un croccante cornetto nella mano, respirando intanto l'atmosfera del posto. Non si deve andare lontano neanche se si ha bisogno di una nuova acconciatura, si può visitare il parrucchiere che si trova su questo piano e si possono affidare ai professionisti. Dopo aver rampicato sulle scale del piano della galleria, ne vale la pena di fermarsi un po' per girarsi e guardare dall'alto la struttura robusta dell'edificio e i numerosi padiglioni sotto di noi. Se si soddisfano con la vista bellissima, si possono scoprire anche questo livello. Le offerte di questi venditori sono di gran parte degli oggetti di regalo, pelliccerie e assaggio di vino. Alla fine, se si è stato visitato tutto l'edificio e si vogliono riposarsi, si possono passeggiare a uno degli stand che preparano dei "làngos" (è una specie di frittella), salsicce o pesci fritti, dove anche gli amanti della cucina si possono trovare qualcosa di veramente gustoso. Dunque, se si abbiano tempo, conviene visitare tutti i tre livelli, mentre si mangia un vero strudel fatto a casa, perché solo così si possono conoscere le abitudini locali a come fare la spesa e come mercanteggiare. Anche se non si vogliono comprare nulla, ne vale la pena di visitarlo, perché bastano pochi minuti per prendere il ritmo delle persone locali e per conoscere meglio un edificio così stupendo.



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